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Lezione 2
Vangelo di Giovanni 1:15-51

di Marco deFelice, www.veravita.org

Riassunto di Giov 1:1-14

In questa lezione, vogliamo considerare le verità che Dio ha per noi in Giovanni 1:15-51. Prima, ricordiamo le verità principali che abbiamo imparate in Giov.1:1-14.

Gesù Cristo è la Parola. La Parola è Dio, ed è anche con Dio. È eterno. La Parola, Cristo, ha creato tutto quello che esiste, quindi, essendo Creatore, è il Padrone e il Sovrano di tutto. Perciò, ha ogni diritto su tutto, e allora ha ogni diritto sulla tua vita. È vita e luce, senza di Lui non c'è vera vita, e siamo nelle tenebre.

Gesù è venuto nel mondo, ma non è stato riconosciuto per chi è. È venuto in casa Sua, e non è stato ricevuto. Ancora oggi è così, cioè, di solito le persone non ricevano Gesù. Vogliono le benedizione da Dio, il Suo aiuto, ecc, ma non vogliono ricevere Gesù stesso come il loro Signore e Sovrano Dio e Creatore..

Nel v.12 abbiamo letto che coloro che ricevono Gesù come il loro Dio e Sovrano, che è il senso di veramente credere in Lui, ricevono il meraviglioso diritto di diventare figli di Dio! Ricevendo Gesù come Dio, nascono spiritualmente come figlio di Dio, in un nascita da Dio. Nessun atto umano può farci nascere come figli di Dio.

Quindi, iniziamo la vita nelle tenebre, senza Dio. Solamente per mezzo di Gesù Cristo possiamo diventare figli di Dio e ricevere la luce nella nostra vita.

vv.15-18

Leggi i vv.15 Che strana dichiarazione di Giovanni Battista, parlando di Gesù: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.” Cosa significa?

Per quanto riguarda la nascita di Gesù come uomo (la Parola è diventato carne) Gesù è venuto dopo di Giovanni, in quanto nacque dopo di lui e cominciò il suo ministero dopo che Giovanni aveva iniziato il suo. Però, visto che Gesù è Dio ed esiste dall'eternità passata, ha preceduto Giovanni, ed era prima di Giovanni. Gesù afferma una cosa simile di Sé in Giov. 8:56-58

Leggi i vv.16,17 Che cosa hanno ricevuto Giovanni e gli altri, cosa che ricevano tuttora tutti coloro che accolgono Cristo?

Ricevano: _____________________ sopra ______________________ !

Che cos'è questa grazia? La parola “grazia”, usata più di 150 volte nel Nuovo Testamento, è una delle parole più ricca di significato in tutta la Bibbia, eppure la sua ricchezza è quasi sconosciuta oggi. Descrive il favore e la bontà che Dio usa nei confronti degli uomini che meritano la punizione; il forte che aiuta il debole. Vediamo un esempio umano di grazia quando un re perdona un malfattore che meritava la punizione. Nel senso più profondo della parola, solo Dio può dimostrare vera grazia. Il fatto stesso che Dio non giudica il mondo subito, ma lascia ancora tempo per gli uomini di ravvedersi ed essere salvati, è una grazia.

Perciò, la grazia è un dono straordinario che Dio dà, qualcosa non meritata. Tutti coloro che ricevono Gesù ricevono grazia sopra grazia, cioè, una grazia non finisce che un altra arriva, come il mare, dove un’onda segue l’altra in continuazione. Dio verso abbondante grazia su coloro che ricevono Gesù e così diventano figli di Dio.

v.17 Che cosa è stata data per mezzo di Mosè?


La legge di cui si parla qua è un termine che descrive i dieci comandamenti e gli altri leggi che Dio diede ai Giudei tramite Mosè. Quella legge non poteva salvare, poteva solamente mostrare quanto l'uomo è un peccatore bisognoso di un Salvatore! Sotto la legge, gli uomini dovevano offrire sacrifici di agnelli, capri e tori, che non potevano realmente pagare il debito per il peccato, ma servivano mostrare che l'unico modo di pagare il debito del peccato è tramite la morte, o della persona colpevole, o di un Sostituto, che sarebbe il Salvatore.

Cosa è venuto per mezzo di Gesù?


La grazia è per mezzo di Gesù. Gesù è il Salvatore che può veramente provvedere il perdono per il peccato! Gesù è morto per pagare la condanna di tutti coloro che crederanno in Lui in tutti i secoli. Quindi, la legge ci mostra il nostro peccato, la grazia che ci offre il perdono viene per mezzo di Gesù Cristo. Gesù è la fonte di grazia e di verità.

v.18 Nessuno ha mai visto Dio. L’uomo non può scoprire Dio tramite le proprie forze. Né la filosofia, né la religione, né alcuno altra cosa fatta dagli uomini può farci conoscere Dio. Se Dio non Si fosse rivelato in Cristo, l’uomo non potrebbe mai capire come Lo è, tante più grande è Dio di noi. Nell’Antico Testamento Dio dichiara: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.” (Isaia 55:8,9)

Dio è talmente alto sopra gli uomini che gli uomini non possono mai arrivarci da soli a conoscerLo. Eppure, restare senza conoscere Dio, vuol dire restare separato da Dio, senza la luce, senza la vera vita, senza diventare un vero figlio di Dio. Da solo, questa è la condizione dell'uomo, perché nessuno ha mai visto Dio!

Però, Dio ha fatto quello che è impossibile all'uomo. Ricordiamo che nel v.1, a Gesù viene attribuito il termine “parola”. Ciò indica che Gesù è “l’espressione” di Dio, cioè, come una parola esprime il pensiero di una persona, così Gesù è la piena espressione di Dio. Solamente tramite Gesù possiamo conoscere Dio. Infatti, il v.18 dichiara: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.” (Giov 1:18 LND)

Gesù ha fatto conoscere Dio agli uomini. Gesù è la luce, che illumina gli uomini che sono nelle tenebre.

Anche se spesso non se ne rende conto, ogni persona bisogno di conoscere il suo Creatore, Dio.

Nel v.1, quale titolo viene attribuito a Gesù per dimostrare che Egli stesso soddisfa questo bisogno, che Egli esprime, o rivela, Dio?


Gesù Cristo è l'unica via per la quale uno può veramente conoscere Dio, e perciò, uscire dalle tenebre alla luce, per ricevere la vera vita.

Giovanni il Battista, vv.19-28

Leggi i vv. 19-28. Giovanni Battista era molto conosciuto al suo tempo. I capi religiosi mandarono alcuni sacerdoti e leviti (esperti religiosi) per chiedergli chi fosse. Questo era un modo per cercare di screditarlo. Nella sua risposta, Giovanni non parlò di sé, ma di Colui per cui era un araldo, Gesù Cristo.

v.21 Nell’Antico Testamento, fu profetizzato che il profeta Elia sarebbe stato mandato da Dio prima del Messia, ovvero, del Cristo. In Luca 1, quando l’angelo aveva annunciato al padre di Giovanni il Battista della nascita di Giovanni, aveva detto che egli sarebbe andato davanti al Signore nello spirito e nella potenza di Elia. Da questo, capiamo che la profezia della venuta di Elia non riguardava un ritorno letterale di Elia. Quando questi esperti religiosi chiesero a Giovanni se fosse Elia, egli rispose di no, in quanto, non era letteralmente Elia. Però, Giovanni era l'adempimento della profezia, perché aveva lo stesso spirito e la stessa potenza che Dio aveva dato da Elia.

Inoltre, nel v.21, quando Giovanni nega di essere il profeta, si riferisce alla profezia in Deuteronomio 18:15-18, in cui Mosè descrive il Messia, il Cristo, come un grande profeta. Giovanni non era questa profeta, perché non era il Messia.

Nel v.23, Giovanni, per rispondere a questi uomini chi fosse, citò Isaia 40:3, una profezia data circa 600 anni prima di Cristo in cui Dio parlava di Giovanni Battista.

Qual è il senso della frase: raddrizzate la via del Signore?

Nei tempi antichi, quando un re doveva viaggiare per vedere varie provincie del suo regno, prima del suo arrivo, le strade venivano curate e fatte livello. Visto che Giovanni Battista era un araldo di Gesù, il suo messaggio di ravvedimento e battesimo con acqua erano una preparazione spirituale per l’arrivo di Gesù Cristo. Prima che possiamo ricevere il nostro Sovrano Creatore, Gesù Cristo, nella nostra vita, dobbiamo ravvederci, cioè, riconoscerci peccatori e ravvederci dai nostri peccati.

Rileggere i vv.25-28, e 32,33 I Giudei avevano già i loro sacramenti, e credevano di essere già a posto con Dio. Perciò, non capivano perché Giovanni battezzava Giudei.

Giovanni parlava con loro della differenza dal suo battesimo e quello di Gesù. Il battesimo di Giovanni era soltanto in acqua. Il battesimo di Gesù è con lo Spirito Santo.

La Bibbia parla di tre battesimi, uno che non esiste più, e due che esistono tuttora. Il battesimo in acqua di Giovanni veniva praticato solamente per poco tempo appena prima del ministero di Gesù Cristo. Questo battesimo fu una preparazione per l’arrivo di Gesù, e perciò,ora che Gesù è arrivato e ha già compiuto la salvezza, non esiste più quel battesimo. Oggi, esistono due battesimi. Il primo, che Dio stesso compia senza l'intervento degli uomini, è il battesimo con lo Spirito Santo, che viene descritto in Romani 6. Tramite questo battesimo, Dio unisce una persona con Cristo nella sua morte, e in modo di pagare la condanna di quella persona in Cristo, e così, perdonare quella persona e farla diventare un figlio di Dio. Quindi, fa parte della nascita spirituale di cui abbiamo letto in Giovanni 1:12,13.

Il secondo battesimo che esiste oggi è il battesimo in acqua fatta dagli uomini. Questo battesimo serve come simbolo del battesimo dello Spirito Santo già avvenuto. Perciò, il battesimo in acqua è valido solamente se una persona ha già creduto in Gesù Cristo. Questo è il battesimo che vediamo nella Bibbia dopo la morte e la risurrezione di Cristo. Viene fatta solamente a coloro che avevano già creduti in Cristo.

Allora, tornando al brano, i Giudei volevano sapere perché Giovanni battezzava. Tentarono, con questo, di farlo smettere, perché erano gelosi. Però, Giovanni stava seguendo Dio, non gli uomini religiosi. Così, Giovanni parlavo del fatto che il suo battesimo era inferiore a quello di Gesù, ovvero, mostravano a loro il loro bisogno del ravvedimento, perché il Cristo stava per arrivare, e avevano bisogno della salvezza per mezzo di Cristo.

Colui che toglie il peccato, vv.29-34

Negli altri vangeli, per esempio nel Vangelo di Marco 1:1-14, leggiamo che Gesù è venuto a Giovanni per essere battezzato, pur non avendo mai peccato, in modo da identificarsi con l’uomo peccatore. Subito dopo che fu battezzato, Dio Gli parlò dal cielo, e lo Spirito Santo scese su di lui. Gli avvenimenti dei vv.29-34 succedono successivamente a quello.

Nel v.29, qual è il titolo che Giovanni dà a Gesù quando lo vede?


Secondo quello che dice Giovanni in questo versetto, cosa fa Gesù?


E fondamentale capire quello che Giovanni dichiara qua, per capire il messaggio del Vangelo.

Abbiamo già visto che il prima bisogno importante per un uomo è di conoscere chi è Dio. Gesù Cristo, la Parola, Dio diventato uomo, ci rivela Dio. Tramite Lui, si può capire chi è Dio, e si può sapere di essere un peccatore, separata da Dio a causa dei propri peccati. Qual è, poi, il bisogno più grande per una persona che sa di essere un peccatore, separata da Dio?


Il bisogno più importante per quella persona è di essere perdonato dai suoi peccati, cioè, che i suoi peccati, che fanno una barriera fra lui e Dio, vengano tolti, per non subire la condanna eterna. Il titolo usato qui, l’Agnello di Dio, sta a significare che Gesù è Colui che può riconciliarci a Dio, togliendo i nostri peccati.

In che modo il sacrificio di Gesù toglie il nostro peccato? Troviamo la risposta nella Legge di Dio dato tramite Mosè nell’Antico Testamento. Nelle legge, per insegnare all'uomo della gravità del peccato, e che la condanna del peccato è la morte, Dio comandò che il suo popolo, i Giudei, dovevano sacrificare agnelli, capri e tori, come prezzo di riscatto per i peccati compiuti dalle persone. Ogni peccato doveva essere punito con la morte. Non c'è perdono se non c'è la morte. Nella Bibbia, il spargimento di sangue rappresenta la morte.

Leggi il seguente brano, nel quale “la legge” significa la legge di Dio: “E, secondo la legge, quasi tutte le cose sono purificate col sangue; e senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati.” (Ebrei 9:22 LND)

Che cosa è impossibile ottenere, senza che ci sia la morte (che è il significato del spargimento di sangue)?


Quindi, il sacrificio di quei animali serviva come simbolo del prezzo necessario per ottenere il perdono.

In realtà, quei sacrifici di animali non potevano veramente pagare il prezzo per il peccato; erano solo simboli, che ricordavano le persone della necessità di un vero sostituto. Servivano per dimostrare la gravità del peccato, e la necessità della morte come punizione per il peccato. Gli agnelli sacrificati simbolizzavano il vero sacrificio che avrebbe tolto la condanno del peccato.

Le persone che sacrificavano quei animali con sincerità dimostrarono che capivano che meritavano la morte eterna, ovvero, la separazione da Dio, come punizione per i loro peccati, e che gli animali rappresentavano il vero sacrificio, che Dio stesso avrebbe provveduto. Quindi, furono perdonati in base alla loro fede in Dio, fede che Egli avrebbe provveduto il vero Sacrificio.

Arriviamo ora a capire il senso di quello che dichiara Giovanni Battista quando dichiara, parlando di Gesù: “L’Agnello che toglie il peccato del mondo” Dio ha stabilito che ogni peccatore, quindi ogni persona, deve essere punito con la morte eterna (la separazione da Dio). Gesù, come l’Agnello di Dio, si caricò con il peccato e morì sulla croce al posto di coloro che avevano veramente creduto in Dio nel passato, e quelli che avrebbero creduto in Lui nel futuro. La sua morte era il vero pagamento per pagare la condanna per i peccati di tutti coloro che credono in Lui.

Tramite il sacrificio di Gesù, la sua morte, si può ottenere il vero perdono, e diventare un vero figlio di Dio. Questa è quella che la Bibbia chiama “la salvezza”.

La domanda importantissima è: chi riceve questa salvezza, questo perdono? In altre parole, chi diventa un figlio di Dio? Chiaramente non tutti, come abbiamo già visto nella prima lezione. Solamente chi riceve Gesù, cioè, chi, riconoscendosi peccatore perduto, riceve Gesù come Salvatore personale, ma anche come Signore, Sovrano, e Re della propria vita. Ricevere Gesù non è un atto religioso, né un sacramento, piuttosto un atto dal più profondo del cuore.

Quando uno riceve Gesù, come abbiamo letto nel v.13, la morte di Gesù viene applicato al conto della persona, in modo che la sua condanna viene pagata agli occhi di Dio, e così la persona viene perdonata. In tal modo, la persona diventa un figlio di Dio,

Visto che Gesù è diventato vero uomo, può essere un vero sostituto per l'uomo peccatore. Allo stesso tempo, essendo Dio, la sua morte è sufficiente per togliere i peccati di tutti coloro che crederanno in Lui in tutta la storia. Ecco perché Giovanni Battista poteva dire: “L’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.”

v.32,33 Chi ha rivelato a Giovanni Battista che Gesù era il Messia, ovvero, Colui che battezza con Spirito Santo?


v.34 Qui vediamo un terzo titolo di Gesù. Qual è?


Finora, abbiamo incontrato tre titoli di Gesù. Quali sono i due precedenti? (vedi vv.1, 29)



la chiamata dei primi discepoli, vv.35-51

I versetti 35-51 raccontano come Gesù chiama sé i suoi primi discepoli. Leggi questi versetti. A prima vista, potremmo immaginare che ci sia poco insegnamento per noi qua. Ma nota come Gesù agiva con la persone, specificamente vv.39 e 43. Che cosa comandò Gesù a questi uomini?



Leggiamo anche i seguenti brani per capire meglio la verità qua.

Poi Gesù, passando oltre, vide un uomo che sedeva al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: "Seguimi!". Ed egli, alzatosi, lo seguì.” (Mat 9:9 LND)
27 E, dopo queste cose, egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". 28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì.” (Luca 5:27-28 LND)
Poi disse a tutti: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.” (Luca 9:23 LND)

Ripetutamente, Gesù chiama le persone a “venire” o a “seguirlo”, ed ognuno doveva ubbidire o rifiutare. Coloro che hanno veramente seguito Gesù, che hanno creduto in Lui, che Lo hanno ricevuto come il loro Re e Sovrano e Salvatore, hanno ricevuto il diritto di diventare figli di Dio.

Anche oggi, ognuno deve scegliere se seguire Gesù o no. Chi Lo segue, chi lo riceve come Sovrano, dandoGli controllo della propria vita, e si fide totalmente e esclusivamente di Lui per la salvezza, diventa un figlio di Dio ed sarà salvato eternamente. Ecco perché il Vangelo è chiamato “La Buona Notizia!”.

Riassunto di Giov. 1:15-51

Concludiamo ricordando le verità principali che abbiamo visto nel brano che abbiamo studiato in questa lezione, Giovanni 1:15-51.

Gesù Cristo, e solo Gesù Cristo, è la fonte dalla quale possiamo ricevere grazia sopra grazia, tutta la meravigliosa grazia di Dio.

Per quanto riguarda veramente conoscere Dio, per conto nostro, è impossibile conoscere Dio. Però, Dio si è rivelato a noi in Gesù Cristo. Impegnati a conoscere Cristo, e così, conoscerai Dio.

Gesù è “Agnello di Dio”, Colui che toglie il peccato del mondo. Il Suo sacrificio sulla croce ha reso possibile il perdono del tuo peccato. L'unico modo di essere perdonati dai tuo peccato è per mezzo di Gesù Cristo. Quindi, per ottenere il perdono, deve ricevere Gesù Cristo!

Abbiamo anche visto che Gesù ha chiamato degli uomini, i quali hanno dovuto scegliere se seguirLo o meno. Anche oggi, ognuno deve rispondere personalmente alla chiamata di Gesù. O segui Gesù, di vero cuore, credendo veramente in Lui, e così diventi un figlio di Dio, oppure, non segui Gesù di cuore, e così, non diventi un figlio di Dio.

Chi veramente crede in Gesù riceve il perdono dei suoi peccati, e diventa un figlio di Dio. Chi risponde di no, oppure chi non risponde, rimane condannato agli occhi di Dio, e non sarà salvato. Ricordati che non rispondere è come rispondere di no.

Gesù ti chiama a riceverLo. Hai riflettuto sulla tua risposta a Lui?

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